Guerra eterna by Joe Haldeman

Guerra eterna by Joe Haldeman

autore:Joe Haldeman [Haldeman, Joe]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2011-09-07T11:21:48+00:00


23

Come tutti gli altri, il giorno dopo fui intervistato dall'olovisione. Fu u-n'esperienza esasperante.

Commentatore: — Sergente Mandella, lei è uno dei militari più decorati della FENU. — (Verissimo, a Stargate ci avevano dato una manciata di nastrini a testa.) — Lei ha partecipato alla famosa campagna di Aleph, il primo vero contatto con i taurani, ed è appena ritornato da un attacco contro Yod-4.

Io: — Be', non si può dire che...

Commentatore: — Prima di parlare di Yod-4, sono sicuro che al nostro pubblico interesserebbe moltissimo una sua impressione personale dei nemici, poiché è uno dei pochissimi che li ha incontrati faccia a faccia. Hanno un aspetto orribile, vero?

lo: — Be', sì. Immagino che abbiate visto le foto. Quello che non mostrano, però, è il tipo di pelle. È scagliosa e ruvida come quella di una lu-certola, però è arancione pallido.

Commentatore: — Che odore hanno? — Odore?

Io: — Non ne ho la minima idea. Dentro a uno scafandro si sente solo il proprio odore.

Commentatore: — Ah, ah, capisco. Quel che voglio sapere da lei, sergente, è quello che ha provato la prima volta che ha visto i nemici... Aveva paura di loro, era disgustato, infuriato o cosa?

— Be', avevo paura, la prima volta, ed ero disgustato. Soprattutto la paura... ma prima della battaglia, quando un taurano ci è passato in volo sopra la testa. Durante la battaglia, eravamo sotto l'influenza di un condizionamento d'odio... ci avevano condizionati sulla Terra, e poi hanno fatto scattare la suggestione con una frase chiave... E io non sentivo altro che un fu-rore artificiale.

— Li disprezzava... e non ha avuto pietà.

— Giusto. Li abbiamo assassinati tutti, sebbene non tentassero neppure di reagire. Ma quando ci hanno liberati dal condizionamento... be', non riuscivamo a credere di esserci comportati da macellai. Quattordici dei nostri sono impazziti e tutti gli altri hanno tirato avanti per settimane a tranquil-lanti.

— Ah — fece il commentatore, con aria distratta, e guardò a lato per un momento. — Lei personalmente quanti ne ha uccisi?

— Quindici, venti... non lo so. Come ho detto, non eravamo padroni di noi. È stato un massacro.

Per tutta l'intervista, il commentatore mi era sembrato un po' tardo, tendente a ripetersi. E quella sera scoprii il perché.



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